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Attività del Centro Culturale Protestante nel mese di aprile 2020

APRILE 2020

A causa dell’emergenza sanitaria in corso, non è possibile sapere quando potremo riprendere i nostri incontri pubblici. Al posto del programma che trovate di solito in questa pagina, vi proponiamo una lettera del presidente del Centro Culturale Protestante.

Il Centro Culturale Protestante nel tempo dell’attesa

Care amiche, cari amici che, assiduamente o meno, amate frequentare il Centro Culturale Protestante di Milano, e ci onorate così della vostra amicizia.

In questo tempo di sospensione, in questa lunga, dolorosa, inquietante attesa di cui al momento ignoriamo la fine, vorremmo innanzitutto rivolgere a tutte e tutti voi un pensiero di affetto, stima e gratitudine per il sostegno che ci avete sempre dato. Vorremmo farvi sapere che ci mancate e che rimanete sempre nei nostri pensieri. Ora tutte le nostre consuete attività culturali sono ovviamente sospese, e non sappiamo ancora quando e come le potremo riprendere. Naturalmente, non appena il quadro si farà più chiaro, non mancheremo di comunicarvi tempestivamente la nostra nuova programmazione. Ma nel frattempo? Che fare, come partecipanti di un centro culturale, durante questa strana, perturbante, prolungata pausa? Forse è di nuovo e sempre la Scrittura a venirci incontro per indicarci la via.

Nel Libro di Isaia, al capitolo 21, i versetti 11-12, ci dicono: Oracolo contro Duma. Mi si grida da Seir: «Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?». La sentinella risponde: «Viene la mattina e viene anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta». Dunque la notte è lunga; e l’attesa ancor di più; perché al mattino seguirà un’altra notte ancora. E noi non sappiamo a che punto siamo di questa notte oscura, né quando verrà finalmente la luce della liberazione. Ma la sentinella non ci scoraggia, non ci manda semplicemente via, dicendo che la nostra attesa e la nostra invocazione sono inutili. Anzi, ci sollecita: “Interrogate ancora, tornate da me e interrogatemi di nuovo!”.

Questo dunque, nei tempi del buio e del silenzio, possiamo sempre fare, siamo addirittura invitati a fare: porre domande; formulare e riformulare domande nuove, per dare ancor più forza alla nostra angoscia e ai nostri dubbi. Ma non è estenuante, inane, forse addirittura beffardo un simile invito? No no: perché l’invito della sentinella significa: “Venite, venite pure, non cessate mai di rigirarvi sui vostri passi, per tornare speranzosi a me; invertite il vostro percorso, trasformatelo in una vera conversione, giungete finalmente accanto a me. E già qui, in questo movimento di ritorno, di riformulazione del chiedere, potremo forse scoprire che si nasconde il barlume di una prima, inattesa risposta. La versione greca dei Settanta traduce: «Se cerchi, cerca e dimora presso di me». Il movimento del ritornare, nella versione greca, diventa addirittura un sedere, un sostare, un abitare presso la sentinella, che non solo non ci caccia via, ma anzi ci accoglie a casa sua, affinché possiamo domandare di nuovo, domandare meglio.

Care e cari amici del CCP, il compito di un centro culturale è innanzitutto quello di pensare, indagare, formulare ipotesi e proporre in modo critico nuovi campi di ricerca. Se poi questo centro culturale si vuole “protestante”, la sua missione non potrà essere che quella di interrogare il nostro tempo alla luce della Scrittura. Ebbene è proprio la Scrittura a insegnarci che cosa possiamo fare in questo tempo di attesa, isolamento e sospensione: non cessare mai di formulare nuove domande, interrogare e interrogarci sempre, tornare incessantemente alle Scritture, fino a quando scopriremo, inopinata, inattesa, la prima luce di una nuova risposta, la prima aurora di un mondo nuovo che viene.

In attesa di rivederci, un saluto caloroso da

Giampiero Comolli (presidente)

e tutto il comitato del Centro Culturale Protestante di Milano

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